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Osteopatia-LE FASCE - PAOLETTI.doc
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4) L'ascolto degli arti inferiori.

Per quel che riguarda il test di ascolto generale, la modalità consiste nel porre una mano su una regione del corpo allo scopo di rilevare un'anomalia sottostante.

Si possono anche porre due mani ad una certa distanza, sentendo se la motilità si stabilisce tra i due punti di contatto in modo normale o perturbato.

La finalità è quella di mettere le mani su una zona qualunque del corpo e trarne informazioni su qualunque restrizione a distanza; ciò si raggiunge con una lunga esperienza ed una sensibilità affinata. Ciò non è per niente semplice, ma alcune persone ci riescono bene, benché rare.

Per tornare ai membri inferiori, i protocolli dei test saranno descritti con le varianti: il soggetto è disteso supino e perfettamente rilassato. Le mani si pongono piatte sulla superficie dorsale dei piedi, notando l'armonia dei movimenti o eventualmente un'attrazione preferenziale verso una determinata zona, che in tal caso costituisce un asse lesionale: il cambiamento della struttura dei tessuti connettivi dovuto a un qualunque trauma crea un vettore preferenziale di movimento non fisiologico. E' sufficiente seguire passo passo la direzione della tensione per arrivare esattamente al punto o alla zona iniziale. Per aver conferma di cià che sentiamo passivamente è sufficiente creare un microspostamento della mano, più intenzionale che reale. Se ci si muove nel senso della restrizione ciò avverrà facilmente. Se si vuole andare in senso inverso si avvertirà una tensione che impedisce di allontanare la mano. Le modalità e i principi dei test di motilità saranno gli stessi a livello di qualsiasi area del corpo; quindi non sarà necessario descriverli ulteriormente. Ogni test d'ascolto è eseguito in posizione di decubito, partendo dal piede e muovendosi verso il bacino.

  1. Ascolto dell’articolazione del ginocchio e della caviglia

C aviglia: una mano posta sulla faccia dorsale del piede, l’altra sul bordo inferiore della tibia. Nella normalità noi dovremmo sentire un movimento armonioso in tutti i piani dello spazio, come se mobilizzassimo una rotula.

Ginocchio: una mano a livello della tuberosità tibiale (fig 88) l’altra nella parte inferiore del femore, escludendo la rotula. Nella normalità dovremmo sentire un movimento che si armonizzi in tutti i piani dello spazio come se mobilizzassimo una rotula.

  1. A scolto coscia-gamba (fig 89)

Una mano appoggiata al centro della coscia, l’altra mano sulla faccia antero-esterna della tibia. La mano cefalica registrerà un movimento di rotazione esterna ed interna, con predominanza di quest’ultima, la mano caudale registrerà un movimento con predominanza di rotazione esterna

Abbiamo visto che le fasce dell’arto inferiore sono composte da fibre di diverse direzioni; nel meccanismo congiunto coscia-gamba sono le fibre a obliquità interna che predominano a livello della coscia e a obliquità esterna a livello della gamba.

  1. A scolto globale degli arti inferiori (fig 90)

Il terapeuta si situa lateralmente al soggetto guardandolo in direzione cefalica. Appoggiare una mano ben piatta sulla faccia antero-laterale della parte inferiore della coscia. Registreremo un movimento generale dell’arto inferiore a predominanza di rotazione esterna; in effetti le fasce nel loro insieme sono molto più spesse e resistenti nella loro parte antero-esterna. L’ascolto può avvenire in maniera bilaterale.

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