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Osteopatia-LE FASCE - PAOLETTI.doc
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29.09.2019
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  1. Ascolto degli arti superiori

Come abbiamo già segnalato l’ascolto dei tessuti dell’arto superiore si rivela nettamente più delicato rispetto a quello degli arti inferiori, se non, in alcuni casi, addirittura impossibile. Ciò deriva dalla particolarità di questo segmento corporeo che sembra impiantato in derivazione sul resto del corpo. Se noi poniamo la nostra mano sulla faccia dorsale della mano del soggetto, nella normalità l’indicazione di motilità è ben minore che nell’arto inferiore, e ciò avviene anche nell’ascolto segmentario.

  1. Ascolto braccio-avanti-braccio (fig 91)

porre una mano sulla faccia antero-esterna del braccio al di sotto della V deltoidea, l’altra mano al di sotto della piega del gomito, sui muscoli epicondiloidei.

La mano cefalica registrerà un movimento a dominanza di rotazione esterna, la mano caudale registrerà un movimento a dominanza di rotazione interna

  1. A scolto globale dell’arto superiore (fig 92)

Il terapeuta si posizione lateralmente al paziente guardando caudalmente, la mano sarà posta nella parte inferiore dell’omero, a livello dell’articolazione del gomito.

La predominanza di movimento si manifesterà in favore della rotazione interna; l’ascolto potrà farsi bilateralmente.

Ciò è dovuto forse alla potenza dei muscoli pettorali e alle loro fasce che sollecitano l’arto superiore in rotazione interna? Possiamo del resto segnalare l’attitudine naturale del segmento superiore a posizionarsi in rotazione interna. Sembra che l’arto superiore, nella sua motilità, funzioni in senso inverso a quello inferiore; forse per un fine di equilibrio generale al fine di creare un bilanciamento funzionale?

  1. Ascolto dell’addome

Non descriveremo sistematicamente l’ascolto a livello dell’addome, che è già stato fatto in altre opere, ma insisteremo sulle difficoltà che si presentano a questo livello. Le difficoltà sono legate al numero di strutture che si interpongono sotto le nostre mani: peritoneo, fasce, legamenti, mesi, organi. Difficoltà collegata anche alla profondità del campo di esplorazione e dal fatto che ci sono più strati tra una fascia superficiale e una renale. Il principio generale per quanto riguarda l’addome è di porre le mani a piatto attorno all’ombelico e registrare eventuali tensioni. Per rendere più fine la diagnosi bisognerà spostare le mani verso la tensione sentita, per determinarne più esattamente il punto di origine. Nella normalità la motilità dell’addome è quella generale dei tessuti e ciò vuol dire che la mano fluttua al di sopra della cavità addominale con una libertà in tutti i piani dello spazio.

  1. Ascolto del torace

Ci indirizzeremo in una regione dove la motilità dei tessuti è molto marcata. La difficoltà consisterà nel realizzare un test discriminante tra la profondità e la superficie, dove si collocano due importanti fasce: il pericardio e le pleure, oltre che, nella parte inferiore del torace, il diaframma.

Il soggetto sarà posto in decubito supino e il terapeuta si posiziona dietro la sua testa.

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